Max canta sotto la pioggia e la Ferrari affonda anche a Monaco

Non resta che inchinarsi al nuovo principe di Monaco. Max Verstappen resta in testa dall’inizio alla fine, nonostante la pioggia, nonostante la pressione di Alonso, nonostante quei baci ai muri che ormai sono un marchio di fabbrica. Doveva essere il weekend della riscossa Ferrrai, è stato quello dell’ennesimo naufragio rosso. Giù dal podio, lontano dal podio. Battuta da Red Bull, Aston Martin, Mercedes e ora anche dall’Alpine (certo su un’altra pista Sainzlo avrebbe passato). Si avvicina una stagione zero titoli.

La Red Bull oggi è un’astronave che si permette di volare per più di 50 giri con le gomme gialle senza soffrirne l’usura. La macchina è perfetta su ogni pista. Ma, come dimostra il weekend di Perez (doppiato dopo 30 giri) , bisogna saperla guidare. Max lo ha fatto fin dal via, quando non ha concesso la minima chance ad Alonso che aveva puntato tutto sullo spunto iniziale. “È sembrata facile da fuori, ma è stato difficile perché sono partito con le medie e non volevo andare lungo con quelle gomme ma è stato necessario perché c’era la pioggia in arrivo. Oggi bisognava mantenere la calma”.

Fernando, ormai frequentatore abituale dei podi 2023, è riuscito a raddrizzare la complicazione in cui lo aveva messo la squadra, montandogli gomme da asciutto, mentre fuori stava arrivando la pioggia.

Neppure il doppio pit-stop gli ha tolto il secondo posto, il podio numero 103 di una carriera infinta. Un piazzamento che lo porta a 12 a punti da Perez in classifica. La lotta per il secondo posto in campionato è l’unica aperta dopo la quarta vittoria in sei gare. Alonso ha lo spitiro del ragazzino. E anche qui si vede la differtenza con il compagno di squadra protagonista di un weekend da dimenticare. “Abbiamo scelto di partire con le gomme dire è ciò non ci permetteva all’inizio di lottare al via con Max, ma speravamo sulla distanza. Ma poi lui ha fatto uno stint lunghissimo e c’è stato poco da fare”, la spiegazione di Max.

Il capitolo Ferrari è decisamente negativo. Leclerc ha chiuso al sesto posto, Sainz dopo una brutta scivolata sotto la prima pioggia, è scivolato all’ottavo posto dopo aver sentito il profumo del podio provando ad attaccare Ocon. La Ferrari non si è inventata nulla. In qualifica ha addirittura provocato la retrocessioni di Leclerc quindi facendolo precipitare giù dal podio. In gara doveva puntare sulle strategie, invece non ha trovato l’idea per fa saltare il banco, anzi ha forse atteso troppo per cambiare le gomme. Il weekend della riscossa ha lasciato più dubbi che altro.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.